Sustart
Illustrations by Gustave Doré (1832-1883)

  Chi poria mai pur con parole sciolte
dicer del sangue e de le piaghe a pieno
ch'i' ora vidi, per narrar più volte?
  Ogne lingua per certo verria meno
per lo nostro sermone e per la mente
c'hanno a tanto comprender poco seno.
  S'el s'aunasse ancor tutta la gente
che già in su la fortunata terra
di Puglia, fu del suo sangue dolente
  per li Troiani e per la lunga guerra
che de l'anella fé sì alte spoglie,
come Livio scrive, che non erra,
  con quella che sentio di colpi doglie
per contastare a Ruberto Guiscardo;
e l'altra il cui ossame ancor s'accoglie
  a Ceperan, là dove fu bugiardo
ciascun Pugliese, e là da Tagliacozzo,
dove sanz'arme vinse il vecchio Alardo;
  e qual forato suo membro e qual mozzo
mostrasse, d'aequar sarebbe nulla
il modo de la nona bolgia sozzo.
  Già veggia, per mezzul perdere o lulla,
com'io vidi un, così non si pertugia,
rotto dal mento infin dove si trulla.
  Tra le gambe pendevan le minugia;
la corata pareva e 'l tristo sacco
che merda fa di quel che si trangugia.
  Mentre che tutto in lui veder m'attacco,
guardommi, e con le man s'aperse il petto,
dicendo: «Or vedi com'io mi dilacco!
  vedi come storpiato è Maometto!
Dinanzi a me sen va piangendo Alì,
fesso nel volto dal mento al ciuffetto.
  E tutti li altri che tu vedi qui,
seminator di scandalo e di scisma
fuor vivi, e però son fessi così.
  Un diavolo è qua dietro che n'accisma
sì crudelmente, al taglio de la spada
rimettendo ciascun di questa risma,
  quand'avem volta la dolente strada;
però che le ferite son richiuse
prima ch'altri dinanzi li rivada.
  Ma tu chi se' che 'n su lo scoglio muse,
forse per indugiar d'ire a la pena
ch'è giudicata in su le tue accuse?».
  «Né morte 'l giunse ancor, né colpa 'l mena»,
rispuose 'l mio maestro «a tormentarlo;
ma per dar lui esperienza piena,
  a me, che morto son, convien menarlo
per lo 'nferno qua giù di giro in giro;
e quest'è ver così com'io ti parlo».
  Più fuor di cento che, quando l'udiro,
s'arrestaron nel fosso a riguardarmi
per maraviglia obliando il martiro.
  «Or dì a fra Dolcin dunque che s'armi,
tu che forse vedra' il sole in breve,
s'ello non vuol qui tosto seguitarmi,
  sì di vivanda, che stretta di neve
non rechi la vittoria al Noarese,
ch'altrimenti acquistar non sarìa leve».
  Poi che l'un piè per girsene sospese,
Maometto mi disse esta parola;
indi a partirsi in terra lo distese.
  Un altro, che forata avea la gola
e tronco 'l naso infin sotto le ciglia,
e non avea mai ch'una orecchia sola,
  ristato a riguardar per maraviglia
con li altri, innanzi a li altri aprì la canna,
ch'era di fuor d'ogni parte vermiglia,
  e disse: «O tu cui colpa non condanna
e cu' io vidi su in terra latina,
se troppa simiglianza non m'inganna,
  rimembriti di Pier da Medicina,
se mai torni a veder lo dolce piano
che da Vercelli a Marcabò dichina.
  E fa saper a' due miglior da Fano,
a messer Guido e anco ad Angiolello,
che, se l'antiveder qui non è vano,
  gittati saran fuor di lor vasello
e mazzerati presso a la Cattolica
per tradimento d'un tiranno fello.
  Tra l'isola di Cipri e di Maiolica
non vide mai sì gran fallo Nettuno,
non da pirate, non da gente argolica.
  Quel traditor che vede pur con l'uno,
e tien la terra che tale qui meco
vorrebbe di vedere esser digiuno,
  farà venirli a parlamento seco;
poi farà sì, ch'al vento di Focara
non sarà lor mestier voto né preco».
  E io a lui: «Dimostrami e dichiara,
se vuo' ch'i' porti sù di te novella,
chi è colui da la veduta amara».
  Allor puose la mano a la mascella
d'un suo compagno e la bocca li aperse,
gridando: «Questi è desso, e non favella.
  Questi, scacciato, il dubitar sommerse
in Cesare, affermando che 'l fornito
sempre con danno l'attender sofferse».
  Oh quanto mi pareva sbigottito
con la lingua tagliata ne la strozza
Curio, ch'a dir fu così ardito!
  E un ch'avea l'una e l'altra man mozza,
levando i moncherin per l'aura fosca,
sì che 'l sangue facea la faccia sozza,
  gridò: «Ricordera'ti anche del Mosca,
che disse, lasso!, Capo ha cosa fatta,
che fu mal seme per la gente tosca».
  E io li aggiunsi: «E morte di tua schiatta»;
per ch'elli, accumulando duol con duolo,
sen gio come persona trista e matta.
  Ma io rimasi a riguardar lo stuolo,
e vidi cosa, ch'io avrei paura,
sanza più prova, di contarla solo;
  se non che coscienza m'assicura,
la buona compagnia che l'uom francheggia
sotto l'asbergo del sentirsi pura.
  Io vidi certo, e ancor par ch'io 'l veggia,
un busto sanza capo andar sì come
andavan li altri de la trista greggia;
  e 'l capo tronco tenea per le chiome,
pesol con mano a guisa di lanterna;
e quel mirava noi e dicea: «Oh me!».
  Di sé facea a sé stesso lucerna,
ed eran due in uno e uno in due:
com'esser può, quei sa che sì governa.
  Quando diritto al piè del ponte fue,
levò 'l braccio alto con tutta la testa,
per appressarne le parole sue,
  che fuoro: «Or vedi la pena molesta
tu che, spirando, vai veggendo i morti:
vedi s'alcuna è grande come questa.
  E perché tu di me novella porti,
sappi ch'i' son Bertram dal Bornio, quelli
che diedi al re giovane i ma' conforti.
  Io feci il padre e 'l figlio in sé ribelli:
Achitofèl non fé più d'Absalone
e di Davìd coi malvagi punzelli.
  Perch'io parti' così giunte persone,
partito porto il mio cerebro, lasso!,
dal suo principio ch'è in questo troncone.
  Così s'osserva in me lo contrapasso».

1


4


7


10


13


16


19


22


25


28


31


34


37


40


43


46


49


52


55


58


61


64


67


70


73


76


79


82


85


88


91


94


97


100


103


106


109


112


115


118


121


124


127


130


133


136


139


142



  Who ever could, e'en with untrammelled words,
Tell of the blood and of the wounds in full
Which now I saw, by many times narrating?
  Each tongue would for a certainty fall short
By reason of our speech and memory,
That have small room to comprehend so much.
  If were again assembled all the people
Which formerly upon the fateful land
Of Puglia were lamenting for their blood
  Shed by the Romans and the lingering war
That of the rings made such illustrious spoils,
As Livy has recorded, who errs not,
  With those who felt the agony of blows
By making counterstand to Robert Guiscard,
And all the rest, whose bones are gathered still
  At Ceperano, where a renegade
Was each Apulian, and at Tagliacozzo,
Where without arms the old Alardo conquered,
  And one his limb transpierced, and one lopped off,
Should show, it would be nothing to compare
With the disgusting mode of the ninth Bolgia.
  A cask by losing centre-piece or cant
Was never shattered so, as I saw one
Rent from the chin to where one breaketh wind.
  Between his legs were hanging down his entrails;
His heart was visible, and the dismal sack
That maketh excrement of what is eaten.
  While I was all absorbed in seeing him,
He looked at me, and opened with his hands
His bosom, saying: “See now how I rend me;
  How mutilated, see, is Mahomet;
In front of me doth Ali weeping go,
Cleft in the face from forelock unto chin;
  And all the others whom thou here beholdest,
Disseminators of scandal and of schism
While living were, and therefore are cleft thus.
  A devil is behind here, who doth cleave us
Thus cruelly, unto the falchion's edge
Putting again each one of all this ream,
  When we have gone around the doleful road;
By reason that our wounds are closed again
Ere any one in front of him repass.
  But who art thou, that musest on the crag,
Perchance to postpone going to the pain
That is adjudged upon thine accusations?”.
  “Nor death hath reached him yet, nor guilt doth bring him”,
My Master made reply, “to be tormented;
But to procure him full experience,
  Me, who am dead, behoves it to conduct him
Down here through Hell, from circle unto circle;
And this is true as that I speak to thee”.
  More than a hundred were there when they heard him,
Who in the moat stood still to look at me,
Through wonderment oblivious of their torture.
  “Now say to Fra Dolcino, then, to arm him,
Thou, who perhaps wilt shortly see the sun,
If soon he wish not here to follow me,
  So with provisions, that no stress of snow
May give the victory to the Novarese,
Which otherwise to gain would not be easy”.
  After one foot to go away he lifted,
This word did Mahomet say unto me,
Then to depart upon the ground he stretched it.
  Another one, who had his throat pierced through,
And nose cut off close underneath the brows,
And had no longer but a single ear,
  Staying to look in wonder with the others,
Before the others did his gullet open,
Which outwardly was red in every part,
  And said: “O thou, whom guilt doth not condemn,
And whom I once saw up in Latian land,
Unless too great similitude deceive me,
  Call to remembrance Pier da Medicina,
If e'er thou see again the lovely plain
That from Vercelli slopes to Marcabo,
  And make it known to the best two of Fano,
To Messer Guido and Angiolello likewise,
That if foreseeing here be not in vain,
  Cast over from their vessel shall they be,
And drowned near unto the Cattolica,
By the betrayal of a tyrant fell.
  Between the isles of Cyprus and Majorca
Neptune ne'er yet beheld so great a crime,
Neither of pirates nor Argolic people.
  That traitor, who sees only with one eye,
And holds the land, which some one here with me
Would fain be fasting from the vision of,
  Will make them come unto a parley with him;
Then will do so, that to Focara's wind
They will not stand in need of vow or prayer”.
  And I to him: “Show to me and declare,
If thou wouldst have me bear up news of thee,
Who is this person of the bitter vision”.
  Then did he lay his hand upon the jaw
Of one of his companions, and his mouth
Oped, crying: “This is he, and he speaks not.
  This one, being banished, every doubt submerged
In Caesar by affirming the forearmed
Always with detriment allowed delay”.
  O how bewildered unto me appeared,
With tongue asunder in his windpipe slit,
Curio, who in speaking was so bold!
  And one, who both his hands dissevered had,
The stumps uplifting through the murky air,
So that the blood made horrible his face,
  Cried out: “Thou shalt remember Mosca also,
Who said, alas! 'A thing done has an end!'
Which was an ill seed for the Tuscan people”.
  “And death unto thy race”, thereto I added;
Whence he, accumulating woe on woe,
Departed, like a person sad and crazed.
  But I remained to look upon the crowd;
And saw a thing which I should be afraid,
Without some further proof, even to recount,
  If it were not that conscience reassures me,
That good companion which emboldens man
Beneath the hauberk of its feeling pure.
  I truly saw, and still I seem to see it,
A trunk without a head walk in like manner
As walked the others of the mournful herd.
  And by the hair it held the head dissevered,
Hung from the hand in fashion of a lantern,
And that upon us gazed and said: “O me!”.
  It of itself made to itself a lamp,
And they were two in one, and one in two;
How that can be, He knows who so ordains it.
  When it was come close to the bridge's foot,
It lifted high its arm with all the head,
To bring more closely unto us its words,
  Which were: “Behold now the sore penalty,
Thou, who dost breathing go the dead beholding;
Behold if any be as great as this.
  And so that thou may carry news of me,
Know that Bertram de Born am I, the same
Who gave to the Young King the evil comfort.
  I made the father and the son rebellious;
Achitophel not more with Absalom
And David did with his accursed goadings.
  Because I parted persons so united,
Parted do I now bear my brain, alas!
From its beginning, which is in this trunk.
  Thus is observed in me the counterpoise”.
Canto XXVIII