Sustart
Illustrations by Gustave Doré (1832-1883)

  Così di ponte in ponte, altro parlando
che la mia comedìa cantar non cura,
venimmo; e tenavamo il colmo, quando
  restammo per veder l'altra fessura
di Malebolge e li altri pianti vani;
e vidila mirabilmente oscura.
  Quale ne l'arzanà de' Viniziani
bolle l'inverno la tenace pece
a rimpalmare i legni lor non sani,
  ché navicar non ponno - in quella vece
chi fa suo legno novo e chi ristoppa
le coste a quel che più viaggi fece;
  chi ribatte da proda e chi da poppa;
altri fa remi e altri volge sarte;
chi terzeruolo e artimon rintoppa -;
  tal, non per foco, ma per divin'arte,
bollia là giuso una pegola spessa,
che 'nviscava la ripa d'ogne parte.
  I' vedea lei, ma non vedea in essa
mai che le bolle che 'l bollor levava,
e gonfiar tutta, e riseder compressa.
  Mentr'io là giù fisamente mirava,
lo duca mio, dicendo «Guarda, guarda!»,
mi trasse a sé del loco dov'io stava.
  Allor mi volsi come l'uom cui tarda
di veder quel che li convien fuggire
e cui paura sùbita sgagliarda,
  che, per veder, non indugia 'l partire:
e vidi dietro a noi un diavol nero
correndo su per lo scoglio venire.
  Ahi quant'elli era ne l'aspetto fero!
e quanto mi parea ne l'atto acerbo,
con l'ali aperte e sovra i piè leggero!
  L'omero suo, ch'era aguto e superbo,
carcava un peccator con ambo l'anche,
e quei tenea de' piè ghermito 'l nerbo.
  Del nostro ponte disse: «O Malebranche,
ecco un de li anzian di Santa Zita!
Mettetel sotto, ch'i' torno per anche
  a quella terra che n'è ben fornita:
ogn'uom v'è barattier, fuor che Bonturo;
del no, per li denar vi si fa ita».
  Là giù 'l buttò, e per lo scoglio duro
si volse; e mai non fu mastino sciolto
con tanta fretta a seguitar lo furo.
  Quel s'attuffò, e tornò sù convolto;
ma i demon che del ponte avean coperchio,
gridar: «Qui non ha loco il Santo Volto:
  qui si nuota altrimenti che nel Serchio!
Però, se tu non vuo' di nostri graffi,
non far sopra la pegola soverchio».
  Poi l'addentar con più di cento raffi,
disser: «Coverto convien che qui balli,
sì che, se puoi, nascosamente accaffi».
  Non altrimenti i cuoci a' lor vassalli
fanno attuffare in mezzo la caldaia
la carne con li uncin, perché non galli.
  Lo buon maestro «Acciò che non si paia
che tu ci sia», mi disse, «giù t'acquatta
dopo uno scheggio, ch'alcun schermo t'aia;
  e per nulla offension che mi sia fatta,
non temer tu, ch'i' ho le cose conte,
perch'altra volta fui a tal baratta».
  Poscia passò di là dal co del ponte;
e com'el giunse in su la ripa sesta,
mestier li fu d'aver sicura fronte.
  Con quel furore e con quella tempesta
ch'escono i cani a dosso al poverello
che di sùbito chiede ove s'arresta,
  usciron quei di sotto al ponticello,
e volser contra lui tutt'i runcigli;
ma el gridò: «Nessun di voi sia fello!
  Innanzi che l'uncin vostro mi pigli,
traggasi avante l'un di voi che m'oda,
e poi d'arruncigliarmi si consigli».
  Tutti gridaron: «Vada Malacoda!»;
per ch'un si mosse - e li altri stetter fermi -,
e venne a lui dicendo: «Che li approda?».
  «Credi tu, Malacoda, qui vedermi
esser venuto», disse 'l mio maestro,
«sicuro già da tutti vostri schermi,
  sanza voler divino e fato destro?
Lascian'andar, ché nel cielo è voluto
ch'i' mostri altrui questo cammin silvestro».
  Allor li fu l'orgoglio sì caduto,
ch'e' si lasciò cascar l'uncino a' piedi,
e disse a li altri: «Omai non sia feruto».
  E 'l duca mio a me: «O tu che siedi
tra li scheggion del ponte quatto quatto,
sicuramente omai a me ti riedi».
  Per ch'io mi mossi, e a lui venni ratto;
e i diavoli si fecer tutti avanti,
sì ch'io temetti ch'ei tenesser patto;
  così vid'io già temer li fanti
ch'uscivan patteggiati di Caprona,
veggendo sé tra nemici cotanti.
  I' m'accostai con tutta la persona
lungo 'l mio duca, e non torceva li occhi
da la sembianza lor ch'era non buona.
  Ei chinavan li raffi e «Vuo' che 'l tocchi»,
diceva l'un con l'altro, «in sul groppone?».
E rispondien: «Sì, fa che gliel'accocchi!».
  Ma quel demonio che tenea sermone
col duca mio, si volse tutto presto,
e disse: «Posa, posa, Scarmiglione!».
  Poi disse a noi: «Più oltre andar per questo
iscoglio non si può, però che giace
tutto spezzato al fondo l'arco sesto.
  E se l'andare avante pur vi piace,
andatevene su per questa grotta;
presso è un altro scoglio che via face.
  Ier, più oltre cinqu'ore che quest'otta,
mille dugento con sessanta sei
anni compié che qui la via fu rotta.
  Io mando verso là di questi miei
a riguardar s'alcun se ne sciorina;
gite con lor, che non saranno rei».
  «Tra'ti avante, Alichino, e Calcabrina»,
cominciò elli a dire, «e tu, Cagnazzo;
e Barbariccia guidi la decina.
  Libicocco vegn'oltre e Draghignazzo,
Ciriatto sannuto e Graffiacane
e Farfarello e Rubicante pazzo.
  Cercate 'ntorno le boglienti pane;
costor sian salvi infino a l'altro scheggio
che tutto intero va sovra le tane».
  «Omè, maestro, che è quel ch'i' veggio?»,
diss'io, «deh, sanza scorta andianci soli,
se tu sa' ir; ch'i' per me non la cheggio.
  Se tu se' sì accorto come suoli,
non vedi tu ch'e' digrignan li denti,
e con le ciglia ne minaccian duoli?».
  Ed elli a me: «Non vo' che tu paventi;
lasciali digrignar pur a lor senno,
ch'e' fanno ciò per li lessi dolenti».
  Per l'argine sinistro volta dienno;
ma prima avea ciascun la lingua stretta
coi denti, verso lor duca, per cenno;
  ed elli avea del cul fatto trombetta.

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  From bridge to bridge thus, speaking other things
Of which my Comedy cares not to sing,
We came along, and held the summit, when
  We halted to behold another fissure
Of Malebolge and other vain laments;
And I beheld it marvellously dark.
  As in the Arsenal of the Venetians
Boils in the winter the tenacious pitch
To smear their unsound vessels o'er again,
  For sail they cannot; and instead thereof
One makes his vessel new, and one recaulks
The ribs of that which many a voyage has made;
  One hammers at the prow, one at the stern,
This one makes oars, and that one cordage twists,
Another mends the mainsail and the mizzen;
  Thus, not by fire, but by the art divine,
Was boiling down below there a dense pitch
Which upon every side the bank belimed.
  I saw it, but I did not see within it
Aught but the bubbles that the boiling raised,
And all swell up and resubside compressed.
  The while below there fixedly I gazed,
My Leader, crying out: “Beware, beware!”.
Drew me unto himself from where I stood.
  Then I turned round, as one who is impatient
To see what it behoves him to escape,
And whom a sudden terror doth unman,
  Who, while he looks, delays not his departure;
And I beheld behind us a black devil,
Running along upon the crag, approach.
  Ah, how ferocious was he in his aspect!
And how he seemed to me in action ruthless,
With open wings and light upon his feet!
  His shoulders, which sharp-pointed were and high,
A sinner did encumber with both haunches,
And he held clutched the sinews of the feet.
  From off our bridge, he said: “O Malebranche,
Behold one of the elders of Saint Zita;
Plunge him beneath, for I return for others
  Unto that town, which is well furnished with them.
All there are barrators, except Bonturo;
No into Yes for money there is changed”.
  He hurled him down, and over the hard crag
Turned round, and never was a mastiff loosened
In so much hurry to pursue a thief.
  The other sank, and rose again face downward;
But the demons, under cover of the bridge,
Cried: “Here the Santo Volto has no place!
  Here swims one otherwise than in the Serchio;
Therefore, if for our gaffs thou wishest not,
Do not uplift thyself above the pitch”.
  They seized him then with more than a hundred rakes;
They said: “It here behoves thee to dance covered,
That, if thou canst, thou secretly mayest pilfer”.
  Not otherwise the cooks their scullions make
Immerse into the middle of the caldron
The meat with hooks, so that it may not float.
  Said the good Master to me: “That it be not
Apparent thou art here, crouch thyself down
Behind a jag, that thou mayest have some screen;
  And for no outrage that is done to me
Be thou afraid, because these things I know,
For once before was I in such a scuffle”.
  Then he passed on beyond the bridge's head,
And as upon the sixth bank he arrived,
Need was for him to have a steadfast front.
  With the same fury, and the same uproar,
As dogs leap out upon a mendicant,
Who on a sudden begs, where'er he stops,
  They issued from beneath the little bridge,
And turned against him all their grappling-irons;
But he cried out: “Be none of you malignant!
  Before those hooks of yours lay hold of me,
Let one of you step forward, who may hear me,
And then take counsel as to grappling me”.
  They all cried out: “Let Malacoda go”;
Whereat one started, and the rest stood still,
And he came to him, saying: “What avails it?”.
  “Thinkest thou, Malacoda, to behold me
Advanced into this place”, my Master said,
“Safe hitherto from all your skill of fence,
  Without the will divine, and fate auspicious?
Let me go on, for it in Heaven is willed
That I another show this savage road”.
  Then was his arrogance so humbled in him,
That he let fall his grapnel at his feet,
And to the others said: “Now strike him not”.
  And unto me my Guide: “O thou, who sittest
Among the splinters of the bridge crouched down,
Securely now return to me again”.
  Wherefore I started and came swiftly to him;
And all the devils forward thrust themselves,
So that I feared they would not keep their compact.
  And thus beheld I once afraid the soldiers
Who issued under safeguard from Caprona,
Seeing themselves among so many foes.
  Close did I press myself with all my person
Beside my Leader, and turned not mine eyes
From off their countenance, which was not good.
  They lowered their rakes, and “Wilt thou have me hit him”,
They said to one another, “on the rump?”.
And answered: “Yes; see that thou nick him with it”.
  But the same demon who was holding parley
With my Conductor turned him very quickly,
And said: “Be quiet, be quiet, Scarmiglione”;
  Then said to us: “You can no farther go
Forward upon this crag, because is lying
All shattered, at the bottom, the sixth arch.
  And if it still doth please you to go onward,
Pursue your way along upon this rock;
Near is another crag that yields a path.
  Yesterday, five hours later than this hour,
One thousand and two hundred sixty-six
Years were complete, that here the way was broken.
  I send in that direction some of mine
To see if any one doth air himself;
Go ye with them; for they will not be vicious.
  Step forward, Alichino and Calcabrina”,
Began he to cry out, “and thou, Cagnazzo;
And Barbariccia, do thou guide the ten.
  Come forward, Libicocco and Draghignazzo,
And tusked Ciriatto and Graffiacane,
And Farfarello and mad Rubicante;
  Search ye all round about the boiling pitch;
Let these be safe as far as the next crag,
That all unbroken passes o'er the dens”.
  “O me! what is it, Master, that I see?
Pray let us go”, I said, “without an escort,
If thou knowest how, since for myself I ask none.
  If thou art as observant as thy wont is,
Dost thou not see that they do gnash their teeth,
And with their brows are threatening woe to us?”.
  And he to me: “I will not have thee fear;
Let them gnash on, according to their fancy,
Because they do it for those boiling wretches”.
  Along the left-hand dike they wheeled about;
But first had each one thrust his tongue between
His teeth towards their leader for a signal;
  And he had made a trumpet of his rump.
Canto XXI