Il Palazzo Ducale di Venezia
Edificato già a partire dal sec. IX come castello, divenne successivamente palazzo di rappresentanza dei dogi, fino ad assumere il suo sontuoso aspetto, trionfo dell'architettura
gotica veneziana, fra il '300 e il '400.
Sede del potere economico, commerciale e politico della Serenissima, fu nel tempo ampliato, arricchito di opere d'arte, e rimaneggiato anche a seguito di ampi restauri, in particolare
dopo i gravi incendi del 1483 e del 1574.
L'inconfondibile caratteristica dell'edificio è data dai loggiati inferiori, che conferiscono aerea leggerezza alla base, sovrastata però dal poderoso corpo superiore,
ricoperto di tarsie marmoree, su cui si stagliano le sagome scure dei grandi finestroni ogivali, con un singolare effetto di inversione statica.
Il portico deve il suo aspetto ribassato alle opere di rialzo del piano di calpestio per contrastare il progressivo innalzamento del livello del mare.
Le facciate sul molo e sulla piazzetta sono arricchite da balconi centrali, aggiunti nel Quattrocento, e da vari gruppi scultorei coevi e successivi.
L'accesso al Palazzo è dato dalla celebre
Porta della Carta
, costruita da Giovanni e Bartolomeo Bon, dominata dal
Leone di San Marco
e da una trifora a colonnine tortili.
Raggiunto il cortile interno, si sale quindi al piano dei loggiati attraverso la
Scala dei Giganti
, che prende il nome dalle due colossali statue di Marte e Nettuno ai suoi lati, opera del Sansovino.
Salendo per la
Scala d'Oro
, ricca di stucchi e decorazioni sfarzose, si giunge al piano nobile ed all'immensa
Sala del Gran Consiglio
, la cui decorazione fu affidata a Veronese, Palma il Giovane e Tintoretto che rivestì l'intera parete di fondo, dietro al trono: il suo
Paradiso
rappresenta la più grande tela al mondo.
Adiacente è quindi la
Sala dello Scrutinio
, parimenti fastosa, che termina con un maestoso arco trionfale di Andrea Tirali.
Affacciati sul
Rio di Palazzo
sono invece gli appartamenti del doge e gli ambienti giudiziari.
Al secondo piano si trova la
Sala delle Quattro Porte
, che deve il suo nome ai maestosi portali marmorei e che conserva splendide decorazioni pittoriche di Tintoretto, Tiziano e Tiepolo.
Seguono la ricca e solenne
Sala del Senato
, con opere di Tintoretto e Palma il Giovane, la
Sala del Consiglio dei Dieci
e la
Sala della Bussola
.
Si aggiungono poi gli ambienti giudiziari del secondo piano e gli ambienti dell'Amministrazione.
Al di là del Rio si trova l'edificio delle
Prigioni Nuove
, al quale il Palazzo Ducale è collegato dal celeberrimo
Ponte dei Sospiri
.